
Alla luce di tutto questo, si esce dal cinema dopo le due ore e mezza di American Gangster, e la sensazione più grande, sapendo che il film racconta una storia vera, è la soddisfazione di aver visto che tutti gli sforzi e le indagini di Richie Roberts e compagni sono state premiate. Insomma che il bene, l'onesto, ha trionfato sul male, sulla criminalità.
Che poi si tratta anche di un gran bel film, girato bene, con i due protagonisti perfettamente nella parte, l'unica pecca è che non aggiunge molto al genere "ascesa e declino del gangster di turno", ma ciò che più ci rimane sono le scritte finali che informano che Frank Lucas si è fatto 15 anni di carcere con tutta la sua banda, che tutti i suoi beni sono stati sequestrati e che pure i poliziotti corrotti non l'hanno scampata.
Altri tempi, altra giustizia.
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